Si tratta di un tratto di mare separato dalle acque libere in seguito alla deviazione del Piave. L'episodio risale al 1935 , quando il fiume, nel suo corso artificiale, sfociava nella Marina di Eraclea. Il 5 ottobre, in seguito a una piena senza precedenti, il fiume straripò, abbandonando il suo corso ed aprendosi la strada per andare a sfociare nel suo attuale estuario a Cortellazzo.
L’alveo del fiume rimase così isolato dal mare, trasformandosi in una piccola laguna di notevole interesse ambientale e faunistico .
La laguna è caratterizzata da acque basse e tranquille con fondali bassi e sabbiosi ricchi di fitoplancton, dove vivono mitili, vongole, ostriche, granchi, cefali, passere di mare e sogliole.
Garzette, cormorani, rondini di mare e tuffetti vi sostano durante le migrazioni.
Tra le varie specie floristiche presenti le più caratteristiche sono le piante alofite , che presentano un’alta tolleranza al sale: spartina, limonio, salicornia, inula e obione.
Un dato curioso riguarda la proprietà di questo tratto di litorale. Il confine tra i comuni di Eraclea e Jesolo, infatti, fino al 1935 era rappresentato dal corso del Piave e l’area dell’attuale Laguna del Mort si trovava alla destra del Piave, in comune di Jesolo. Dopo la deviazione del fiume quest’area si è trovata nel territorio di Eraclea. A tutt’oggi la “guerra delle carte bollate” tra Eraclea e Jesolo continua.